Pur in assenza di una presentazione focalizzata sui marchi generalisti del Gruppo, in occasione dell’FCA Capital Markets Day il CEO Sergio Marchionne ha parlato del futuro del brand Fiat. Il piano industriale 2018-2022 prevede il progressivo ridimensionamento della gamma del marchio italiano attorno ai due modelli in cui è più forte: 500 e Panda.
Dati di vendita alla mano, nel 2017 Fiat ha dominato il segmento A (quello delle citycar) in Europa: secondo i dati di JATO Dynamics Fiat 500, nonostante gli 11 anni sulle spalle, ha totalizzato 190.389 unità, seguita a breve distanza da Fiat Panda con 187.682 vetture vendute, quasi doppiando i 98.929 esemplari di Volkswagen Up!
Le prossime mosse di Marchionne? Restringere meglio il campo d’azione di Fiat, lasciando più spazio alle vetture dal margine di guadagno più elevato (la citycar premium 500) oppure a quelle che richiedono investimenti minori per l’adeguamento ai futuri limiti su consumi ed emissioni imposti dall’Unione Europea.
Considerando i regolamenti UE, è molto difficile per i costruttori generalisti aver un buon margine di guadagno.
Gamma 500 elettrica e ibrida. Addio a Punto e Tipo
Le “vittime” di questa strategia saranno la compatta Punto (la cui produzione terminerà, per esempre, nelle prossime settimane) e la media Tipo, che continuerà tuttavia ad essere venduta nei mercati extraeuropei. Il futuro è incerto per Fiat 124 Spider: l’attuale generazione continuerà ad essere proposta, in virtù dell’accordo con Mazda, che la produce sulla base della propria MX-5.
La gamma 500 si articolerà su diverse varianti di carrozzeria: alle attuali 500L e 500X,entrambe proposte anche in futuro anche in versione mild-hybrid, si affiancherà anche l’inedita 500 Giardiniera (erede della variante degli anni ’60), prevista anch’essa in versione elettrica. Per quanto riguarda il modello “originale”, la prossima generazione arriverà nel 2020 con motori mild-hybrid e totalmente elettrici.
Nelle intenzioni di Marchionne, la 500 elettrica si rivolgerà a tutti quegli automobilisti che necessitano di una vettura compatta per la città ma che sono spaventati dall’idea dei sempre più stringenti limiti alla circolazione delle vetture a combustione interna
Quando hai un nome come 500 ,un icona non passa mai di moda…e poi come qualità non mi sembra scadente anzi,primeggia tra le citycar
La 500 la possiedo e l’apprezzo, nonostante il costo sia sicuramente superiore al valore.
Peccato per tipo, sta vendendo bene perché smettere di produrla?